📊 Oltre la Compliance: I KPI dell’Inclusione che Dimostrano il Ritorno sull’Investimento (ROI) della Legge 68/99

A cura di Cristian Clemente · Disability Manager · Inclusion Lab Milano

Per anni, il successo nella gestione della Legge 68/99 è stato misurato attraverso un unico, ingannevole indicatore: l’assenza di sanzioni amministrative. Questa logica, pur garantendo la compliance legale, crea un pericoloso “silenzio statistico”: se non si è multati, si presume che il programma di inclusione stia funzionando.

In realtà, molte aziende si trovano in una zona grigia fatta di turnover elevato, scarso engagement e percezione che la Legge 68/99 sia un onere più che un valore. Per superare questa visione limitata, è necessario adottare il linguaggio dei Key Performance Indicators (KPI) e dimostrare il vero Ritorno sull’Investimento (ROI) dell’inclusione.

I Due Pilastri del ROI dell’Inclusione: Hard vs. Soft Metrics

Il successo di un programma di Diversity & Inclusion si misura su due fronti: il ROI Hard (finanziario e tangibile) e il ROI Soft (culturale e operativo).

A. Hard ROI: Leva Finanziaria e Cost Avoidance

  • KPI 1 – Costo Netto del Lavoro Sgravato (CNL): misura il costo reale del lavoro dopo incentivi. Dimostra che assumere categorie protette può essere economicamente vantaggioso.
  • KPI 2 – Cost Avoidance: quantifica i costi evitati grazie al rispetto della Legge 68/99, trasformando la compliance in una gestione intelligente del rischio.
  • KPI 3 – Tasso di Recupero degli Investimenti: valuta la capacità del Disability Manager di finanziare gli accomodamenti ragionevoli tramite bandi e fondi.

B. Soft ROI: Valore Operativo e Culturale

  • KPI 4 – Tasso di Retention Mirato: misura la permanenza del personale con disabilità oltre il primo anno, segnale chiave di inclusione reale.
  • KPI 5 – Performance e Produttività: valuta se gli accomodamenti favoriscono risultati pari o superiori alla media.
  • KPI 6 – Clima Aziendale e Burnout: misura benessere e motivazione, indicatori di un ambiente inclusivo e sostenibile.
  • KPI 7 – Employer Branding: valuta l’impatto reputazionale e la capacità dell’azienda di attrarre nuovi talenti.

Il Disability Manager come Data Scientist dell’Inclusione

La raccolta e l’analisi dei KPI richiede una funzione dedicata: il Disability Manager, che coordina dati provenienti da HR, sicurezza, comunicazione e management. Questo ruolo trasforma l’inclusione da obbligo legale a strategia misurabile di valore.

📈 Solo attraverso report KPI chiari e orientati al business, il Disability Manager può dimostrare che l’inclusione non è un costo sociale, ma un investimento strategico.

Conclusioni: Dall’Adempimento all’Eccellenza Strategica

Se la tua azienda desidera definire i KPI dell’inclusione, calcolare il ROI o istituire la funzione di Disability Manager, Inclusion Lab è il tuo partner specialistico.

Non limitarti a contare le quote: inizia a generare valore e a misurarlo.

📧 Per saperne di più sui nostri servizi di analisi e consulenza strategica: info@inclusion-lab.it

#KPI #ROI #Legge6899 #DisabilityManager #HRStrategy #InclusioneDiValore